Dall' Ufficio Stampa
TOSCANA STATO per l'Indipendenza della Toscana Continua l'opera di annientamento scientifico dell'industria in Toscana . In questi ultimi anni ne abbiamo viste parecchie : il massacro del settore tessile a Prato,la crisi della Lucchini e lo spegnimento dell'altoforno, la fuga di Fincantieri da Livorno, eccetera eccetera eccetera. Vertenze che dimostrano l'incapacità, la negligenza e anche il dolo intenzionale dello Stato italiano nell'amministrare gli interessi della gente di Toscana : questo ormai è un fatto politico di cui tutti i toscani devono prendere coscienza. Lo Stato italiano, burletta in Europa e ormai fallito finanziariamente, privilegia interessi esterni alla Toscana, e sta trattandoci come estrema periferia di Roma o al massimo come "terra di mezzo" fra la parassitaria capitale, con il Sud, e la pianura padana. Per tutelare questi "poli" di interesse, non si esita a smantellare, sia per inazione sia per deliberata intenzione, le industrie del nostro territorio, che nella storia indipendente è stato invece sempre florido e produttivo, facendo sprofondare nella disperazione migliaia di famiglie e facendo perdere fondamentali knowhow all'industria toscana (come nel caso eclatante dei Cantieri Navali di Livorno). Ora siamo alla nuova puntata di questa grande opera strategica mirata a trasformare la Toscana in una "idealizzata" Disneyland a tema rinascimento e medioevo che vive soltanto di alberghi, ristoranti e agriturismi, alla mercé dei capricci dell'industria del turismo. Ora è la volta della Raffineria Eni che sarà l'ennesimo tassello di un processo che trasformerà il porto di Livorno, strategico economicamente per la Toscana, da attrezzato e competitivo porto industriale dell'alto tirreno, avampaese dell'Europa sviluppata sul Mediterraneo, in un mero scalo per crocieristi. Mentre Genova, con la complicità di Roma, si sfrega le mani : l'antico e mai domato Porto Pisano è alle corde. Se salta lo "Stanic" (come i livornesi chiamano affettuosamente la Raffineria ENI) ci sono a rischio oltre mille posti di lavoro, senza calcolare l'indotto, una bonifica ambientale da oltre un miliardo di euro da effettuare con urgenza, ma soprattutto è in gioco la politica industriale della Toscana che deve reagire per non essere messa definitivamente, e beffardamente, nell'angolo da un Paese meschino a cui ha dato quasi tutto (buona parte di quello di cui si può vantare all'estero) senza ricevere quasi niente. E' necessario anche sottolineare l'incapacità della classe dirigente locale dominata da una sinistra d'apparato che per autoalimentarsi al potere con il meccanismo della clientela, strada da sempre privilegiata rispetto al genuino consenso, è dovuta venire a patti con ciniche logiche d'interesse ed ora si ritrova obtorto collo impotente e ricattata di fronte a scelte che vanno contro il nostro territorio. L'altra parte di sinistra ideologizzata si comporta come se vivessimo ancora nella Guerra Fredda, ripetendo slogan stantii di mezzo secolo. Una tenaglia stile Stalingrado, che rende inetti nel cogliere e dare corretta e compatta interpretazione identitaria a quello che sta accadendo, come sarebbe accaduto in altre "regioni" d'Europa, come in Scozia o in Catalogna, o anche d'Italia, come in Sardegna o in Veneto. Non dobbiamo fare la solita figura da bischeri, come già sottolineò il grande Indro Montanelli, esemplificata chiaramente nello "scippo" del rottame della Concordia : in Toscana i danni, in Liguria il lavoro. Non calcolando, ovviamente, per palese irrilevanza, che a capo del Governo ci sia una marionetta originaria di Rignano sull'Arno. Il nostro messaggio è che non dobbiamo rassegnarci a vedere scomparire l'industria dalla Toscana, settore strategico per la sua sopravvivenza e indipendenza : non dobbiamo rassegnarci a vendere soltanto panini e cartoline ai croceristi, come forse desidera qualche balordo a Roma. Ma questo soltanto con la strada dell'autodeterminazione e dell'indipendenza si può perseguire, e questo deve essere chiaro a tutti : la Toscana si deve autogovernare affinché possa tutelare efficacemente i propri interessi. TOSCANA STATO per l'Indipendenza della Toscana Ufficio Stampa www.toscanastato.org