Stephen Hawckins

Noi esseri umani siamo dei tipi curiosi. Siamo sempre a caccia di risposte. Le inseguiamo sui terreni più ardui, chiedendoci se la vita ha un significato. Penserete che si tratti di una questione filosofica, ma, secondo me, la Filosofia è morta. La risposta è nella Scienza. Stephen Hawckins, Disegno dell’Universo, parte II.


... e miglior ventura per noi sarebbe se i problemi di Firenze e della Toscana fossero visti e risolti con l’ occhio e le decisioni dei Fiorentini e dei Toscani”. Anonimo toscano

Chi nella vita crede di procedere senza le sacre leggi della logica e della matematica, si pasce di confusione. Leonardo da Vinci

domenica 28 luglio 2013

La Risoluzione 44

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA


IL DIRITTO DEL POPOLO VENETO ALLA COMPIUTA ATTUAZIONE DELLA PROPRIA AUTODETERMINAZIONE

presentata il 5 ottobre 2012 dal Consigliere Foggiato, Caner, Bond, Finco, Bozza, Furlanetto, Pettenò, Sandri, Baggio, Bassi, Cappon, Cenci, Corazzari, Lazzarini, Possamai, Tosato, Ciambetti, Conte, Finozzi, Manzato e Stival


Il Consiglio regionale del Veneto


PREMESSO CHE:
1) è principio universalmente riconosciuto quello secondo il quale la legittimità di un ordinamento sovrano risiede solo nel “consenso del popolo”;
2) il “Popolo Veneto” è una realtà storica millenaria, viva e attuale già giuridicamente organizzata in modo sovrano, in un preciso ambito territoriale ove ancor oggi si parla la stessa lingua, si accresce la stessa cultura, si valorizzano le stesse tradizioni, le stesse abitudini collettive, si difendono gli alti valori della comunità familiare, della nazione, dell’attaccamento al lavoro e alla solidarietà, della legalità e della giustizia nella libertà;
3) il “Popolo Veneto” é giuridicamente riconosciuto tale anche dall’attuale ordinamento positivo italiano il quale con la legge 22 maggio 1971, n. 340, all’articolo 2 esplicitamente riconosce il suo diritto che: “L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni della sua storia”;
4) è nella facoltà del “Popolo Veneto” invocare e rivendicare il diritto alla verifica referendaria (di conferma o smentita) - in modi e forme legali e democratiche (regolate anche da atti o patti internazionalmente concepiti e sottoscritti) - dell’atto di adesione del Veneto all’ordinamento statuale italiano del 1866;
5) proprio l’articolo 10 della Costituzione italiana prevede che l’ordinamento giuridico dello Stato si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute;
6) anche l’adesione del Veneto al Regno italiano con il referendum del 21 e 22 ottobre 1866 è maturata con uno strumento di consultazione diretta, caratterizzato, per la verità, da una serie di azioni truffaldine messe in atto dal Regno d’Italia;
7) oggi il Popolo Veneto intende rivendicare pacificamente, legalmente e democraticamente lo stesso diritto alla consultazione referendaria sul medesimo quesito sostanziale;
8) l’aspirazione ad esercitare tale diritto di consultazione diretta e ufficiale del Popolo Veneto poggia, tra l’altro, su numerose norme dei diritto internazionale che prevedono e ribadiscono il diritto all’autodeterminazione dei popoli, diritto naturale, e come tale intangibile, inalienabile e imprescrittibile, di ogni popolo libero;
9) l’autodeterminazione dei popoli è diritto solennemente proclamato e riconosciuto:
- dalla “Carta” dell’ONU all’articolo 1 comma 2 e all’articolo 55;
- dalla “Risoluzione” n. 1514 (XV) del 14 dicembre 1980 della Assemblea Generale ONU;
- dal “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato a New York il 19 dicembre 1966 e ratificato dall’Italia con legge 25 ottobre 1977, n. 881;
- dalla “Risoluzione” n. 2625, (XXV) del 24 ottobre 1970 dell’Assemblea Generale ONU;
- dall’Atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa firmato a Helsinki il 1° agosto 1975 parte (VIII) articoli 29-30;
- dalla “Dichiarazione” adottata dalla Conferenza internazionale di Algeri dei 1 - 4 luglio 1976 - articolo 5;
10) la Corte internazionale di Giustizia ha chiarito che:
- “il principio del diritto dei popoli all’autodeterminazione, riconosciuto dalla Carta delle Nazioni Unite e nella giurisprudenza della corte, costituisce uno dei principi essenziali dei diritto internazionale contemporaneo”;
- “uno del principali sviluppi intervenuti nel diritto internazionale a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo é rappresentato dall’emergere di un diritto all’autodeterminazione spettante ai popoli di territori non autonomi o ai popoli sottoposti a dominio straniero. È perfettamente concepibile che un atto - quale una dichiarazione di indipendenza - non sia in violazione dei diritto internazionale senza tuttavia costituire l’esercizio di un diritto conferito da tale ordinamento. La prassi degli stati sia quella risalente al diciottesimo, diciannovesimo e alla prima metà del ventesimo secolo che quella sviluppatasi a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo mostra come non si sia mai formata una regola di diritto internazionale generale che proibisca l’adozione di una dichiarazione di indipendenza” (opinione consultiva resa il 22 luglio 2010 dalla Corte Internazionale di Giustizia);
- “Come risulta dal testo della dichiarazione di indipendenza del 17 febbraio 2008 e dalle circostanze nelle quali questa è stata adottata, gli autori della dichiarazione (di indipendenza, ndr) non agirono nella loro qualità di membri di una delle istituzioni di autogoverno operanti nell’ambito della “cornice costituzionale” ma adottarono tale dichiarazione come individui che agivano di concerto in qualità di rappresentanti del popolo kosovaro al di fuori della cornice dell’amministrazione provvisoria”;
- “Poiché la dichiarazione di indipendenza non è stata adottata dalle istituzioni provvisorie di autogoverno né era destinata ad operare nell’ordinamento giuridico all’interno del quale tali istituzioni agivano, ne consegue che gli autori di tale dichiarazione non erano vincolati al rispetto del quadro giuridico che regolava la condotta di queste istituzioni, definendone poteri e responsabilità”;
11) iniziative di difesa, esercizio ed attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli sono state:
a) già attuate, recentemente, in Scozia ed in Galles con il ricorso alla consultazione referendaria delle rispettive popolazioni per la creazione di autonomi Parlamenti e, nel 2014, la Scozia voterà un referendum per conoscere la volontà degli Scozzesi in ordine alla dichiarazione di indipendenza del Regno Unito;
b) già auspicate da altri popoli europei come quello catalano il cui Parlamento ha approvato una specifica “Risoluzione”, in data 18 dicembre 1989, la quale riafferma solennemente il diritto del “Popolo Catalano” all’esercizio di tale diritto;
c) già sollecitate nella V legislatura con la mozione n. 53 del 4 giugno 1991 ed oggi largamente sostenute dai cittadini veneti e dai cittadini di altre regioni del nord Italia. Si osserva che i Presidente di Veneto, Piemonte, Lombardia hanno assunto iniziativa di approfondimento giuridico con pareri di ammissibilità costituzione favorevoli per l’indizione di consultazioni popolari dirette nel senso indicato;
12) spetta quindi al Consiglio regionale del Veneto accertare al di là di ogni ragionevole dubbio la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione, anche sino all’indipendenza;
13) con la Risoluzione n. 42 del 22 aprile 1998 il Consiglio regionale del Veneto “invocava il proprio diritto ad una democratica e diretta consultazione referendaria per la libera espressione del diritto di autodeterminazione nel quadro e con gli strumenti previsti dalla legalità, anche internazionale, vigente e nel contempo sollecitava gli organi costituzionali e istituzionali della Repubblica italiana a definire ad approvare con sollecitudine apposite norme di legge per regolare i modi e le forme di esercizio del diritto di autodeterminazione, diritto sulla base del quale nel 1866 il “Popolo Veneto” - titolare naturale della propria sovranità e della sua disposizione - ha aderito all’ordinamento statuale italiano attraverso lo strumento di consultazione diretta referendaria”;
tanto premesso e richiamato,
approva

la seguente Risoluzione:
“Il Popolo Veneto”, nell’esercizio del suo naturale e legittimo diritto di autogoverno, storico e attuale, richiamando tutte le ragioni storiche, politiche e giuridiche citate in premessa, previamente
riconoscendo

la attuale legalità costituzionale italiana che lo vede parte fondamentale autonoma nella attuale unità di Stato;
richiamati

i principi giuridici generalmente riconosciuti dalle norme del diritto internazionale come fondanti la civile convivenza e la pace tra Popoli, nonché la consolidata giurisprudenza degli Organismi internazionali che riconoscendo il diritto dei Popoli all’autodeterminazione ne tutelano il diritto alla libera espressione della propria volontà al proposito,
ribadisce

il proprio diritto ad una democratica e diretta consultazione referendaria per la libera espressione del diritto di autodeterminazione nel quadro e con gli strumenti previsti dalla legalità, anche internazionale, vigente e nel contempo
impegna il Presidente del Consiglio regionale del Veneto
ed il Presidente della Giunta regionale del Veneto

ad attivarsi, con ogni risorsa a disposizione del Consiglio regionale e della Giunta regionale, per avviare urgentemente con tutte le Istituzioni dell’Unione europea e delle Nazioni Unite le relazioni istituzionali che garantiscano l’indizione della consultazione referendaria innanzi richiamata al fine di accertare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione sino anche alla dichiarazione di indipendenza;
impegna altresì il Presidente del Consiglio regionale del Veneto
ed il Presidente della Giunta regionale del Veneto

a tutelare in ogni sede competente, nazionale ed internazionale, il diritto del Popolo Veneto all’autodeterminazione.

Cosa è CoLoR44

  23 Marzo 2013, Milano: La presentazione (Video)

  Cosa è CoLoR44?
Il Comitato Lombardo per la Risoluzione 44 (CoLoR44) è un'associazione apartitica, fondata da cittadini della Lombardia, favorevoli ad avviare un percorso referendario per decidere dello status istituzionale della nostra Regione, sul modello di quanto sta avvenendo in Veneto (e anche in Catalogna e Scozia, considerando l'intero ambito europeo comunitario, in quanto area giuridicamente integrata).

  Cosa prevede il percorso della Risoluzione 44 (in versione lombarda)?
Il Comitato ha elaborato un testo di Risoluzione che sarà aperto alla firma di singoli cittadini, gruppi, associazioni, partiti e che verrà trasmesso ad uno o più Consiglieri Regionali della Lombardia disposti a presentarlo formalmente all'Assemblea, affinché venga discusso e posto ai voti. Se approvata, la Risoluzione impegnerà il Presidente della Lombardia e quello del Consiglio Regionale ad avviare contatti con le istituzioni comunitarie e internazionali, al fine di definire un iter certo per l'indizione del referendum sullo status della Regione Lombardia.

  Perchè il Comitato fa riferimento alla Risoluzione 44?
Il riferimento alla Risoluzione 44 è al tempo stesso simbolico e concreto. Simbolico perchè la Risoluzione 44, approvata il 28 Novembre 2012 dal Consiglio Regionale del Veneto, è un atto che riguarda, per l'appunto, i nostri vicini orientali. Concreto perchè la Risoluzione 44 rappresenta un modello reale ed effettivo a cui possiamo ispirarci per poter avviare il percorso referendario.

  Chi può aderire a CoLoR44?
Qualsiasi cittadino e qualsiasi gruppo, associazione o partito disponibili a sostenere la raccolta firme a supporto del testo di Risoluzione elaborato dal Comitato.

  Essendo apartitico ma aperto all'adesione di partiti, come si pone di fronte ad essi il Comitato?
CoLoR44 nasce con l'ambizione di coordinare verso un obiettivo comune le energie di chi si dirà disponibile, inclusi veri e propri partiti. Quindi non ci saranno sovrapposizioni di ruoli, ma solo collaborazione attiva. Il Comitato resterà indipendente dai partiti aderenti alla nostra campagna referendaria, essi saranno pienamente autonomi nel gestire il contributo operativo alla raccolta firme, con il solo limite di doversi attenere all'utilizzo della specifica modulistica predisposta dal Comitato.

  CoLoR44 ha una sede principale?
Il Comitato si coordina principalmente attraverso internet. A livello territoriale il Comitato avvia le proprie attività a Milano, con l'obiettivo di costituire successivamente coordinamenti nelle altre città della Lombardia.

A quando un CoToR44? Comitato Toscano Risoluzione 44?


Cari amici di CoLoR44, vi scriviamo per mettervi al corrente dei positivi sviluppi che sta conoscendo la nostra iniziativa, che intende far riconoscere il diritto dei lombardi a scegliere se restare in Italia o dar vita a una Lombardia indipendente. A Vizzola Ticino, in provincia di Varese, il consiglio comunale ha approvato a larga maggioranza una mozione a sostegno della petizione di CoLoR44. Per la prima volta, un’istituzione direttamente investita dal voto di cittadini ha accettato di rivolgersi direttamente alla Regione Lombardia affinché faccia tutto il possibile perché la nostra popolazione possa autodeterminarsi. Vizzola Ticino ha aperto la strada: altri comuni seguiranno presto il suo esempio.
Per giunta, non molti giorni dopo, il Consiglio provinciale di Brescia ha egualmente approvato una mozione che riprende l’iniziativa di CoLoR44.
L’esito è stato ampiamente favorevole alle nostre tesi, dato che si sono registrati 20 voti a favore (Lega Nord, Indipendenza Lombarda, Pdl, Fratelli d’Italia), 8 contrari (Pd e Udc) e un astenuto (Idv). Nel corso del dibattito e soprattutto all’indomani del voto si è manifestato un interesse davvero ampio verso le nostre tesi: perfino oltre le sigle che hanno proposto e votato la mozione. C’è un terzo e ultimo elemento che induce ad essere ottimisti. In effetti sta decisamente decollando l’iniziativa volta a raccogliere firme con banchetti e incontri pubblici. Vi sono ormai iniziative in varie parti della Lombardia e, se in qualche provincia fatichiamo a essere presenti, c’è comunque un crescente entusiasmo che si va traducendo in firme e adesioni.
Questi risultati non sarebbero stati possibili senza l’impegno disinteressato di tanti di noi: militanti di una formazione o di nessuna, collocati entro uno schieramento o in un altro, ma tutti convinti che i lombardi debbano essere chiamati a scegliere, e debbano riprendere in mano il loro futuro.
Questi successi che CoLoR44 sta ottenendo hanno tante madri e tanti padri, perché nulla sarebbe stato possibile senza il consenso trasversale che l’iniziativa sta riscuotendo. Ovviamente, il più resta da fare e il voto referendario è ancora molto lontano.
È però interessante notare che anche in aree politiche tradizionalmente lontane dall’obiettivo indipendentista qualcuno inizia a prendere in considerazione quanto proponiamo. Il nostro scopo consiste proprio nel fare emergere convergenze che smuovano tutti i partiti, da destra a sinistra, e nel favorire la nascita di un arco sempre più ampio di forze disposte ad ascoltare la nostra richiesta. Proprio per questo motivo, non intendiamo replicare a mezzi di stampa o uomini politici che hanno in vario modo commentato il voto bresciano.
Varie testate e numerosi politici sono intervenuti, in qualche caso anche contestando il nostro operato e perfino un po’ distorcendo l’iniziativa. Avendo scelto di essere fuori dai partiti e aperti al dialogo con chiunque, non possiamo e non dobbiamo polemizzare: neppure con i giornalisti di questa o quell’area politica.
Ora come in futuro, a noi spetta solo il compito di ribadire con chiarezza le linee portanti del nostro progetto, mirante a individuare un percorso legale, pacifico e democratico verso l’indipendenza. Come si è detto, siamo solo all’inizio, ma abbiamo ragione di essere ottimisti. Un caro saluto a tutti.
Comitato Lombardo Risoluzione 44

martedì 9 luglio 2013

Avanti Savoia 

(grido di guerra dei carabinieri a cavallo)

TANTO PER FARSI UN’IDEA IN CHE RAZZA DI PAESE STIAMO VIVENDO, MALE....
    ECCO ALCUNI TITOLI DEL QUOTIDIANO ON LINE “L’INDIPENDENZA”

L'Editoriale 5 Luglio 2013
La Cassazione: è offesa alla nazione dire “Italia paese di merda”
di G.L.M. (Gian Luca Marchi, direttore de L’Indipendenza)
Italia paese di merda? Immagino che non pochi lettori di questo giornale risponderebbero affermativamente a questa domanda. Anche io lo farei, anzi lo faccio: per me l’Italia è un paese di merda, e infatti, pur nel mio piccolo, cerco di fare quello che posso perché l’Italia finisca.
(l’italia una nazione? non lo è mai stata, è solo uno stato imposto a fucilate. Lo sanno anche i membri della cassazione, che usano il termine “nazione” non per ignoranza ma per mendacio. NdR)

Gli Indipendenti 7 Luglio 2013
Quando sono gli stranieri a ricordarci cos’è l’Italia
di STEFANIA PIAZZO
Leggo e rileggo la notizia dal Corriere del Ticino. Stupratore recidivo internato a vita. Aveva aggredito tre donne a Basilea tra il 2011 e il 2012 ma aveva precedenti sullo stesso tema nel 1999, quando però aveva avuto sconti di pena. Ebbene, in Italia si stracciano le …

Rassegne stampa 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: come difendersi dagli spioni del regime
di ALTRE FONTI
Le cronache degli ultimi giorni hanno portato alla ribalta il caso di Whistleblower Edward Snowden, l’analista della CIA che sta cercando di non venire sequestrato o ucciso o estradato o deportato con la forza negli Stati Uniti. Non tutti lavorano per la CIA, il celebre servizio di spionaggio americano, …

Palazzi & Potere 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: ecco la “tassa sui licenziamenti”
di LEONARDO FACCO
Quando dici “Monti & Fornero” ti vien subito da toccarti, visto che il migliore dei ricordi che l’accoppiata di tecnici ha lasciato in dote al paese è una gragnuola di tasse, burocrazia ed una sfilza di esodati. Eppure, il loro fantasma continua ad aleggiare su di noi …

Titalic & Rubrica silenziosa 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: quarti per pressione fiscale, ma servizi da schifo
di REDAZIONE
L’Italia si piazza al quarto posto nell’Eurozona per il peso delle tasse che e’ salito, in rapporto al Pil, al 44% nel 2012 dal 42,6% del 2011. E’ quanto emerge dalle statistiche di Finanza pubblica nei paesi dell’Unione europea a cura della Banca d’Italia. L’Italia, che nel 2011 …

Cronache 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: i Bronzi di Riace nascosti da ben quattro anni
di GIORGIO CALABRESI
Il turismo dovrebbe essere il petrolio dell’Italia e invece il Paese continua a perdere posizioni nel ranking mondiale. D’altra parte che si vuole se una delel principali attrazioni turistiche della Calabria, i Bronzi di Rioace, che in passato hanno vissuto una straordinaria stagione di notorietà planetaria, dal

Gli Indipendenti 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: col Grande Fratello fiscale siamo indifesi
di MATTEO CORSINI
Il signor Paolo Zucca, sul giornale di Confindustria, ha scritto quanto segue: “L’Italia è una nazione di recente benessere, i soldi – dopo che se ne sono visti pochi – si vogliono vedere e toccare. Meglio se nessun altro, tanto più un’amministrazione statale che ha bisogno di …

Titalic & Rubrica silenziosa 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: studi di settore e fisco, la voragine che verrà
di PAOLO CARDENA’
Come noto, in queste settimane e nelle prossime, le imprese procederanno all’autoliquidazione delle imposte per il periodo di imposta 2012, conclusosi al 31 dicembre dello scorso anno. Non so se ne siete a conoscenza, ma in Italia, un numero considerevole di imprese determinano il proprio reddito tenendo conto …

Lo scemo del villaggio 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: rimborsi, false pensioni e 13 indagati in Calabria
di TONTOLO
Io sto col mio direttore, se condannano lui per quello che ha scritto ieri condannino anche me. Perchè di motivi per ricordare ai parassiti di questo paese che l’Italia è un paese di merda se ne scoprono a centinaia al giorno. Ieri, ho letto questa: “Regione Calabria: nel …

Economia & mercati 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: nel 2012 maglia nera per spesa interessi
di CLAUDIO PREVOSTI
Qualcuno vorrebbe sostenere che l’Italia non è un paese di merda? Beh, bisognerebbe andarne a cercare le ragioni col lanternino. Siamo messi anche peggio della Grecia per certe cose ed è tutto dire. Nel 2012 l’Italia è stata maglia nera tra i paesi dell’Eurozona per la …

Rassegne stampa 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: lo Stato non pagava, l’imprenditore muore!
di ALTRE FONTI
«Mi arrenderò solo da morto, perché io sono nel giusto»: l’ultima volta, dall’alto di quella gru arrugginita e pericolante, aveva detto così Daniele Delogu, 60 anni, sassarese. Da lì aveva lanciato l’ultima sfida allo Stato che da una parte gli chiedeva i soldi e dall’altra non pagava …

Storie & tradizioni 6 Luglio 2013
Italia paese di merda: tagliata la Festa dei Popoli della Mitteleuropa
di LUIGI POSSENTI
Tagliare la spesa pubblica è un dovere morale, non v’è dubbio. Ci sono miliardi di euro di spesa inutile che in Italia andrebbero tagliati. Invece, niente! Tagliare le province non si può, i superstipendi nemmeno, le prebende ai miracolati dalla politica neppure. La Festa dei popoli della...

Economia & mercati 5 Luglio 2013
L’Italia è cotta: i diktat del Fmi in realtà sono stati scritti a Roma
di CHRIS WILTON
Per favore amici dell’Indipendenza, non cadete nella trappola. Non date la colpa al Fondo Monetario Internazionale se l’Imu sulla prima casa non verrà abolita o se l’Iva verrà aumentata: non c’entra nulla. Anche perché i suoi funzionari non sono in grado di giungere a conclusioni, di
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NB: cliccando sui titoli si può leggere tutto l’articolo.
...e non dimenticare: per chi legge giornali e ascolta tv solo italiani, perfino enrico letta è uno statista..!