Sotto
inchiesta
8 Maggio 2013 da L'INDIPENDENZA.it, quotidiano on line.
di
GIORGIO BARGNA
Da
qualche settimana stiamo vivendo, sulla nostra pelle, il “Monti-bis”;
più scaltro, meglio nascosto, ma sodomizzante allo stesso livello
dell’originale. Frequentazioni da strada, bar e lavoro mi riportano
le lamentele dell’ita(g)liano che esclama “piove, governo ladro”!
Le lamentele degli stessi che pensavano di cambiare lo stato delle
cose andando al voto. Cosa volete italianucci del menga?
Vi
siete presentati ancora davanti alla “tosa” per dare lustro a chi
aveva bisogno,
ancora una volta, di voi per restare ancorato al potere ed alle
confortevoli posizioni di vantaggio personale e di casta, personaggi
sempre pronti a prostrarsi ai padroni Usa e Ue, siete voi i
responsabili di quanto sembra arrecarvi un disturbo immenso. Vi siete
ancora una volta divisi tra destrorsi e mancini, ancora una volta
avete tracciato una bella “icchisse” sul papiro elettorale
sperando che la vostra squadra preferita sbancasse il piatto…
ancora non avete capito che in questo “casinò” i croupiers
truccano le partite.
Mi
chiedo se siete un pochino fessi o se siete concordi;
mi rispondo che la fesseria ha un limite e che quindi a questo punto
siete correi, vittime (probabilmente, spero) di un bel lavaggio di
cervello, ma sicuramente abituati a pensare che le sorti del paese
non siano affari, direttamente, vostri, ma cosa di competenza altrui.
Ma scriveva, un pochino di tempo fa, Thomas Jefferson: ‘Se
un popolo crede di poter essere libero e disinteressarsi della
politica, immagina qualcosa che non è mai stato né mai sarà”.
Finchè
continuerete ad avvalorare questa classe dirigente
continuerete a essere (oltretutto un po’ fuori tempo) fascisti e
comunisti, democristiani e liberali (che
poi son tutti quanti statalisti dediti allo sfruttamento razionale
dei lavoratori, i soli produttori di ricchezza),
ma soprattutto i peggiori nemici di voi stessi. I cambiamenti
passano non attraverso le idee che vi calano dall’alto, da lontano,
ma attraverso i movimenti, le idee, le svolte che si sviluppano e
radicano sul territorio, ettaro per ettaro, cittadino per cittadino.
Non
partiranno da Roma svolte e rinnovamenti, ma solo da centinaia di
Comuni
governati da movimenti politico-culturali svincolati dai partiti
nazionali e composti dai cittadini. Un’altra “tosa” o la svolta
dipendono solo da voi “partigiani del vuoto”.
(P.S.
E la rivoluzione si svilupperà nella misura e nell'intensità in cui
si sarà sviluppata la partecipazione, quella vera, non quella
parolaia pilotata dai capi-partito e dai capi-bastone di turno. NdR)
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